Cerca nel blog

sabato 2 giugno 2012

Top 10: personaggi dei libri


Poiché ultimamente sono una macchinetta compra libri (il fatto che sia totalmente sommersa da roba ancora da leggere è un dettaglio) ho pensato di compilare una bella classifica sui personaggi che preferisco.
Vediamo un po', io sono capricciosa, cambio personaggio preferito come cambio gli abiti. Se il giorno prima sbavo che so, per il capitano Nemo, il giorno seguente corro dietro al conte di Montecristo.
Beh, magari una settimana uno e una l'altro, dipende dall'umore del momento, però non dimentico i personaggi. Cambiano grado di prepotenza ma non perdono il posto nel mio cuore.
Sono schifosamente romantica...
Quindi, prendete la classifica più come un elenco.



10.  Severus Snape (Harry Potter, J. K. Rowling):

Il caro Snape è difficilmente sopportabile, se non sapessi cosa nasconde dietro quel muso e tutta la cattiveria lo odierei a morte perché, diamine, è una carogna!! Però so, e perciò non posso non annoverarlo tra i miei preferiti. Un uomo davvero, davvero coraggioso dietro la maschera crudele che porta. Davvero umano, spinto dal sentimento più forte e "banale" dell'universo. L'amore. 
Solita storia, eh?
Ma funziona sempre, dannazione se non funziona. 





9. Christopher Wren (Tre topolini ciechi, Agatha Christie):

Completamente svalvolato ed infantile, persino inquietante sotto certi punti di vista. E' il suo lato da vittima che mi ha colpito. E' un bambino troppo cresciuto, eppure fa discorsi seri se si riesce a comprenderli e quando si trova con le spalle al muro eccolo lì, indifeso e bisognoso, con tutti contro e pochissimi a proteggerlo. Per ora ho letto solo il copione teatrale e visto la commedia, il racconto l'ho iniziato da poco, ma, come dire, dubito ci sia molta differenza, sempre svalvolato è.



8. Patrick Rossiter (Poison in jest, John Dickson Carr):

 Detective assai particolare e svalvolato, il caro Patrick. Insomma, è capace di sollevare dubbi amletici alla vista di un calzino o di traccie di vernice e ha un modo particolare di comportarsi con gli altri, tanto che vederlo comportarsi da persona seria alla fine del romanzo fa quasi più ridere della sua prima apparizione mentre è intento a discutere ad alta voce fra se e se.



7. Neville Longbottom (Harry Potter, J. K. Rowling):

Che dire, i miei personaggi preferiti dei film (perché i romanzi li sto leggendo in questo periodo, sono al 4°) sono lui, Lupin, Snape  e Ron. Ma Neville rispecchia molto quello che sono. Un'imbranata cronica che non riesce a sbloccare il coraggio e la bravura. Spero a me non serva un Voldemort per cambiare, ma la trasformazione che Neville ha da quel cosetto cicciottello e imbranato a... insomma, a QUELLO è strabiliante. Uno non se l'aspetterebbe e invece, alla faccia. Mi viene spontaneo il paragone con Minus. Sempre all'ombra degli altri, sempre difeso, con un unica differenza. Minus si lascia sopraffare dal terrore. Neville no.



6. Valentin Duriez (L'incantatrice,  Him Suyin):

Valentin è un bastardo, il frutto di uno stupro, un ragazzo dolce in cerca di amore. Perché sua madre lo ama e lo odia, l'uomo che l'ha cresciuto lo tratta come suo figlio, ma non è il suo vero padre e la gente parla. Lui è il figlio del demonio, causa tanto male al prossimo, deve morire, è un capro espiatorio perfetto coinvolto, trascinato brutalmente nella follia di una caccia alle streghe. Mi ha fatto molta tenerezza, ecco la verità. Nessuno, persino i suoi fratelli non sanno come comportarsi con lui, è un fratello maggiore fragile, che alla fine imbraccia le armi e diventa qualcuno, ma ancora non basta e allora lo sdegno è totale e fanculo alla società.


5. Shogo Kawada (Battle Royale, Koushun Takami):

Il misterioso duro, l'uomo del momento, l'esperto cinico dal cuore dolce che brama vendetta. In realtà è più nel manga che l'ho adorato, ma anche nel libro non scherza e, diamine, nonostante provi a fare il duro ha dei momenti così sdolcinati da sembrare quasi un bravo ragazzo. Non che non lo sia, ma con quella sua aria da teppista, nel momento in cui si lascia andare al chiacchiericcio con Noriko mi da l'impressione di un orsacchiottone. Beh, in realtà mi sembra quasi che voglia recuperare il tempo perduto. Non si è mai lasciato andare a smancerie e d'un tratto la persona che amava gli è stata sottratta, ovvio che uno cerchi di non ricadere nei vecchi errori. E' uno di quei personaggi per cui spenderei più di poche righe, ma, ritorniamo al discorso dei "gyaaaah", non so se mi spiego. 
 

4. Howl (Il castello errante di Howl, Diana Wynne Jones):

Howl è un personaggio al quale la dose di adorazione è da diluire con un'abbondante dose di calci nel sedere. E' pieno di difetti: inaffidabile, disordinato, egoista, vanesio e chi più ne ha più ne metta, ma lo si adora sopratutto per questo. Perché i suoi difetti lo portano a scontrarsi con Sophie molto e non poco. I loro battibecchi da coppia sposata sono meravigliosi e fra un massacro di ragni e l'altro il caro mago mette finalmente la testa apposto. Ciò non vuol dire che non abbia lati positivi, ma il suo più grande pregio è proprio quello di essere uno spirito libero con dei buoni principi.



3. Richie Tozier (It, Stephen King):

Il buffone del momento, che dovrei dire di lui? Se King non l'avesse creato forse non sarei riuscita a leggere It gustandomelo appieno. Non sono patita d'horror, se posso li evito come la peste, non so come cavolo ho fatto a leggere questo libro e sopravvivere, ma probabilmente le battute di spirito di Richie mi hanno aiutato. Ci vuole quello che prende le cose alla leggera per non lasciarsi schiacciare dal terrore.
Richie è l'uomo dalle mille voci, quello che non riesce a trattenersi da spararne di buone è... ma dico io, alla fine è decisamente epico!



2. Eddie Kaspbrak (It, Stephen King):

Eddie è, oltre che una piccola bussola umana, un personaggio piuttosto interessante. E adorabile, a mio dire. Sì, io sono una patita anche dei piccoletti sfigati che si fanno valere e questo ormai la dice lunga sul tipo di personaggi che adoro (non vi dico l'altro elemento chiave che caratterizza alcuni, per fortuna, dei miei personaggi preferiti, perché vi toccate i maroni se siete maschi e se siete femmine correrete a toccar ferro). Eddie è perennemente asmatico e nervoso, qualunque cosa probabilmente lo porterà al cancro secondo quanto sua madre gli ha inculcato. E' un bambino fragile che si ribella intanto a sua madre, poi a It stesso e alla paura, in maniera sorprendete, tanto da stupire persino se stesso.



1. Peter McVries (La lunga marcia, Stephen King):

Peter è... è fantastico, non mi vengono altre parole per definirlo. E' un filosofo mancato dalla battuta pronta, con una punta di cinismo in mezzo e la malinconia di un amore andato a puttane in parte per sua colpa. Un personaggio interessante e misterioso che si rivela per quello che è man mano che si scorre fra le pagine: un essere umano, con tutte le debolezze del caso. Se la sua cicatrice fosse dovuta ad una rissa avrebbe probabilmente perso metà del suo fascino. Amore a prima vista fin dalle prime battute.
Perché i giochi mortali necessitano di qualcuno che li prenda con leggerezza di spirito, senza sottrarre però l'ombra oscura della morte.





Insomma, avrete certo notato (come se fosse impossibile) che i miei adorati sono o svalvolati o sfigati...
E i vostri?

Baci!





Nessun commento:

Posta un commento